Utente: Nessun Accesso Login

Si riportano di seguito le principali motivazioni per cui vengono utilizzati i sistemi di rinforzo.

Durabilità del calcestruzzo

Il calcestruzzo è per sua natura un materiale non omogeneo e il fatto che venga considerato tale in fase di progettazione, determina a priori l’impossibilità di determinare con precisione come e quando inizierà a perdere le sue caratteristiche e le proprietà previste. Infatti, per una corretta progettazione, si dovrebbero valutare attentamente le condizioni ambientali, visto che costituiscono la parte del problema che non può essere modificata, e di conseguenza confezionare un calcestruzzo di durabilità sufficientemente elevata per poter resistere a quelle stabilite condizioni ambientali. Come diretta conseguenza dell’errata considerazione delle condizioni ambientali, specialmente quelle molto aggressive, c’è la sottostima dello spessore del copriferro che porterà, con il passare del tempo, agli sviluppi dei fenomeni corrosivi delle armature. Un adeguato spessore del copriferro, oltre ad evitare, o almeno ritardare, la corrosione delle armature, ritarda anche la fessurazione del calcestruzzo generata dagli sforzi indotti dalla stessa corrosione delle armature.
Nel momento in cui viene a mancare uno dei requisiti appena citati, nascono una serie di problemi legati alla durabilità del calcestruzzo con possibili conseguenze negative sulla stabilità dell’intera struttura. Una delle tecniche per scongiurare questo pericolo, ripristinando la stabilità strutturale, è quella che prevede l’uso dei materiali di rinforzo, odiernamente divenuti poco invasivi e quindi molto utilizzati per far fronte a questa tipologia di problemi.

Adeguamento di edifici esistenti

Tra le altre cause per cui è richiesto un rinforzo strutturale, oltre ai fenomeni di degrado del materiale che costituisce gli elementi strutturali, c’è l’adeguamento sismico o statico della struttura. Uno dei casi più comuni in cui viene richiesto un adeguamento statico è quello che si verifica nel momento in cui viene cambiata la destinazione d’uso della struttura. Cambiandola ci saranno sicuramente dei carichi diversi e gli elementi strutturali, progettati per la condizione di carico precedente, risultano sottodimensionati e quindi incapaci di far fronte alle nuovo sollecitazioni. Pertanto per fra fronte a questo problema si possono prendere in considerazione due possibili soluzioni:una prima che riguarda il rifacimento degli elementi strutturali sottodimensionati, procedura molto invasiva e distruttiva, ed una seconda che prevede l’uso dei materiali di rinforzo, progettandoli ed applicandoli secondo le dovute tecniche che risultano non invasive e per niente distruttive.

Anche per l’adeguamento sismico di edifici viene seguita la logica appena espressa. In questo caso cambiano naturalmente i motivi per cui è necessario il rinforzo ma restano valide le modalità di esecuzione indicate. Nella maggior parte dei casi l’adeguamento sismico è richiesto quando ci sono delle variazioni della normativa, come avvenuto ultimamente con l’adozione del DM 14 gennaio 2008, che stravolgono completamente il modo di concepire l’entità e la distribuzione della forza sismica lungo l’edificio. Questo tipo di rinforzo è attualmente uno dei più richiesti proprio in virtù del passaggio di normativa, che ha reso la maggior parte del patrimonio edilizio esistente inadeguato a far fronte alle nuove forze.

Segnala il sito ad un amico
Tua email:
Email amico:
Testo email: Navidango in rete ho trovato questo sito per la progettazione e la consulenza strutturale e te lo volevo consigliare. Ci sono molte cose utili ed è possibile interagire per migliorare le sue funzionalità. Buona navigazione.